martedì 24 maggio 2011

Lettera aperta ai giovani milanesi

(da diffondere liberamente anche senza richiesta e link a questo blog)

Da più parti sento dire che i giovanissimi che hanno diritto al voto hanno disertato i seggi al primo turno. Spero non sia vero, spero siano solo le solite voci maligne dei vecchi (come me) che vedono sempre il peggio nelle generazioni che seguono.

In ogni caso, invito tutti i giovani, anche quelli che accedono alle urne per la prima volta, a votare Pisapia.

Capisco che la politica vi sembri un'inutile ammucchiata di gente che parla solo a sé stessa, con un linguaggio troppo distante da voi, in un clima sempre più di rissa e di insulti reciproci che non fanno capire niente. Io da anni ho la stessa impressione e mi sono ritirato in altre passioni, disgustato da tutto ciò.

Oggi, però, a Milano abbiamo - avete - l'opportunità di dare un segnale di cambiamento. Andate a qualcuno degli incontri con Pisapia in questi giorni. Vi renderete conto che è un candidato diverso dai soliti politici. Un personaggio schivo, timido, un vero gentiluomo. Un uomo che da sempre è a fianco dei più deboli, un uomo che ascolta. nella sua squadra poi ci sono molti giovani e molte donne.

A chi, se non a voi, può interessare che questa città cambi? A chi, più che voi, serve un posto dove sentirsi ascoltati e non visti come un problema da risolvere per prendere voti? Chi, se non voi, che fin dai primi anni di vita avete condiviso le aule, i giochi e gli sport con i nuovi cittadini milanesi che vengono da lontano - quelli che la destra xenofoba chiama stranieri - può capire che questa può essere una città più bella e viva se queste nuove potenzialità entrano a far parte di un nuovo modo di essere milanesi? Chi, se non voi, ha diritto a una città culturalmente più viva, meno repressiva e bigotta, più giovane e aperta?

Io ho 53 anni, quindi anagraficamente, giovane non lo sono più da un pezzo. Ma non mi interessa. Non guardo a voi come la generazione sbagliata che mi segue, come spesso fanno i vecchi per stanchezza e per la pigirizia di comprendere le cose che cambiano.

Io non sono più giovane, ma so che i giovani di questa nostra Città vogliono e possono dire la loro circa il cambiamento. Vogliono farsi sentire. Vogliono capire.

Ragazzi, la croce che metterete su quella scheda è come una scritta di rivolta sui muri. Questa volta non potranno cancellarla!
Votate Pisapia!


Fabio Musati

lunedì 23 maggio 2011

Lettera aperta alla Città di Milano

(da diffondere liberamente anche senza richiesta e link a questo blog)

La storia non bussa spesso alla porta. Sta passando in questi giorni a Milano. C'è la possibilità di girare l'angolo, c'è la possibilità di chiudere la porta in faccia alla Milano da bere, alla Milano ciellina, alla Milano leghista, alla Milano degli affari sporchi di Berlusconi, alla Milano delle mafie dell'Expo.

Sta soffiando un vento nuovo in città, elettrizzante e frizzante, un'aria da rivoluzione dolce e gioiosa, la gente si veste di arancione, tornano in tanti da ogni parte del mondo per contribuire a un successo che è sì annunciato, ma non assicurato, perché ogni voto va ridato, riconquistato, guadagnato e sull'altro fronte pare ci sia il voto di scambio, il buono spesa di 50 €, le promesse dell'ultim'ora di togliere l'ecopass e le multe (!), le urla incivili di Bossi e accozzaglia leghista che Milano diventerebbe una zingaropoli, una città con una moschea in ogni quartiere, centri sociali al posto delle portinerie delle case, se vincesse quel pazzo di Pisapia, quel ladro di auto di Pisapia, quel comunista estremista di Pisapia, colluso con Hamas, sporco, brutto e cattivo. Tutte bugie spudorate, dalla prima all'ultima, perché questo è diventato il dibattito politico a Milano e in tutt'Italia: dossieraggi, insulti e promesse da saldi di fine stagione.

Io dico NO!

Il gentiluomo Pisapia deve vincere perché abbiamo bisogno di persone come lui, altrimenti che anni avremo davanti per mio figlio, per i suoi compagni di classe provenienti da tutto il mondo e che sono piccoli cittadini milanesi come lui, per le sue compagne di banco di oggi che domani non vorranno far altro che le veline, le miss padania, le berlusconine alle sue feste da imperattore romano perché solo quel ruolo sarà loro proposto? Che anni e quanti?

La storia non bussa spesso alla nostra porta. Non perdiamo quest'occasione!
Votate Pisapia, fatelo per il futuro dei vostri figli.

Fabio Musati

domenica 22 maggio 2011

Saldi di fine stagione

Saldi di fine stagione: Via l'Ecopass, posteggio gratuito sulle strisce blu, cancellazione delle multe. A fine stagione, si fanno i saldi. I cittadini di Milano, però, vogliono una nuova stagione, non i saldi bugiardi della merce avariata di fine stagione. Non siamo stupidi, Letizia!

giovedì 19 maggio 2011

Raccolta differenziata - istruzioni per l'uso

La Moratti scarica Berlusconi, Formigoni scarica la Moratti, Bossi scarica Berlusconi, Berlusconi scarica la Moratti: a Milano sì che si fa la raccolta differenziata dei rifiuti!
Portiamoli tutti quanti in discarica!

martedì 10 maggio 2011

Profilo artistico di Arnaldo Musati (mio papà)

Arnaldo Musati (Varallo Sesia, 1916 – Roccapietra, 1988), pittore autodidatta di origini valsesiane, si dedicò al manifesto ed alle stampe pubblicitarie negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale. Fu Cino Moscatelli, suo compagno di lotta partigiana in Valsesia, a commissionargli il manifesto della Liberazione; successivamente si trasferì ad Aosta dove  aprì  uno studio  di   pubblicità e realizzò molti dei manifesti che pubblicizzavano le stazioni invernali di tutta la valle: Cervinia, La Thuile, Cogne, Pila, la bellissima serie dell’Aosta-Gran San Bernardo. Era quello - gli anni a cavallo fra i ’40 e i ’50 - un periodo di ricostruzione e di rilancio di tutte le attività: questa generosa ed ingenua energia dà colore e luce alla tavolozza di Musati e la gioia della libertà riconquistata traspare nei sorrisi e negli slanci delle sue famose donne con le braccia alzate – il suo marchio di fabbrica. 

 

lunedì 9 maggio 2011

9 Maggio 1978

 Il mio lavoro drammaturgico Il Più è fatto, realizzato in occasione del trentesimo degli omicidi di Peppino Impastato e Aldo Moro, è contenuto in questo libro insieme ad altri due testi, a un saggio e alle biografie dei due uomini. Purtroppo, ad oggi, non è mai stesso messo in scena, nonostante abbia vinto due premi e le molte promesse a riguardo. Cedo i diritti e la piena collaborazione a chi voglia produrne l'eventuale messa in scena. E' un testo a cui tengo molto.
http://www.9maggio78.it/index.php?option=com_content&view=article&id=47&Itemid=56